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Salassi

I Salassi anche loro come i Taurini di stirpe Taurisca vengono citati per la prima volta da Catone poco prima del 150 a.C.. Il territorio dei Salassi comprendeva l’intera Valle d’Aosta e buona parte del Canavese. I confini con gli altri popoli erano segnati dallo spartiacque alpino, tranne il confine meridionale, forse delimitato dalla sponda settentrionale di un lago di origine glaciale, o di un’area palustre che si estendeva in buona parte del Basso Canavese. Il loro nome viene ancora conservato in alcuni toponimi moderni, come Salassa nella piana canavesana, o Salussola in Provincia di Biella. I Salassi fondarono alcuni centri fortificati, come Canava (identificata dagli studiosi locali come Cuorgné), da cui deriva il toponimo Canavese, o Cordela di più difficile identificazione (forse San Martin de Corleans, nei pressi di Aosta), mentre più discussa rimane l’origine di Eporedia (Ivrea). Plinio il Vecchio afferma che questa città venne fondata dal popolo romano per ordine dei Libri Sibillini, ma aggiunge che il suo nome deriva dalla voce gallica eporedii (domatori di cavalli), questo dato ci permette di supporre che la sua origine sia in realtà preromana. Ipotesi che viene avvalorata da Vallejo, il quale sostiene che il primo centro fortificato sia stato edificato dai Bagienni, un ramo dei Caturigi, appartenenti alla confederazione transpadana dominata dagli Insubri (Plinio, Naturalis Historia, III, 123). Probabilmente l’imboccatura della Valle d’Aosta era controllata dai Caturigi Bagienni che si erano inseriti nel territorio salasso, infatti sempre le fonti antiche indicano l’Eporediese come estremo confine occidentale dell’Impero Insubre.

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