338.7542749 (Vergomaros, Piemonte), 377.3034089 (Maponos, Piemonte), 347.5730499 (Artal, Liguria) info@terrataurina.it

L’astronomia dei Celti

LE CONOSCENZE ASTRONOMICHE DEGLI ANTICHI CELTI di A.Gaspani
Testo congiunto dei seminari tenuti il 27 e 28 Maggio 1997 all’Ecole Pratique des Hautes Etudes en Sorbonne


La Grande Madre

Laura Rangoni
LA GRANDE MADRE
Il culto del femminile nella storia

la-grande-madre-180

”Siamo una civiltà maschile, fallocratica e drammaticamente patriarcale, profondamente in crisi. […] Si nasce e si muore in ospedale, si fabbricano bambini in provetta e fragole con peni di pesce, si partorisce senza dolore, si mortifica il fisino in mille modi, si evita l’Altro come un nemico o lo si accetta acriticamente. Tutto questo non è Naturale. E per Naturale intendo legato ai ritmi della Natura, la sola, unica, Grande Madre di tutti noi.”


I nomi della Dea

Joseph Campbell – Riane Eisler – Marija Gimbutas – Charles Musès
I nomi della Dea

Venerata e invocata con nomi diversi da popolo a popolo, la Dea incarnava sempre e ovunque il potere femminile di dare la vita, era la Madre dal cui grembo ogni forma di vita scaturisce e a cui alla morte ritorna per poi ancora rinascere, come nell’eterno ciclo della vegetazione. Questo libro offre una ricostruzione dell’antica divinità femminile in tutti i suoi nomi, la sua iconografia e le sue manifestazioni, dalla ‘Venere’ paleolitica alla Grande Madre.


La pietra delle Madri a Viù

Filippo M. Gambari

LA PIETRA DELLE MADRI A VIÙ

E’ sicuramente motivo di orgoglio per tutti i Viucesi, oltre che per coloro che si interessano della storia delle Valli di Lanzo, riappropriarsi di un reperto che funge da anello di congiunzione tra la storia dei primi abitanti di questo territorio e quella dei nostri più diretti progenitori. L’ara pre-romana, infatti, ci parla delle popolazioni celtiche che forse vedevano nelle tre matrone scolpite sulla roccia i numi tutelari della vita umana, le divinità cui affidarsi nella quotidiana lotta per la sopravvivenza, inesorabilmente segnata dal volere del fatum, l’irremovibile destino. Il masso, tuttavia, costituisce un importante riferimento documentario anche della storia più recente di queste montagne, in cui gli uomini avevano imparato a sopperire alla mancanza di alcune coltivazioni con altre, le noci per l’appunto, dalle quali era possibile spremere un olio non meno nutriente e gustoso di quello estratto dalle olive. E dunque, forse per la relativa vicinanza con il mulino, forse per la sua conformazione, il masso divenne base di un frantoio per l’olio di noci. Questo volume, nato dall’opera attenta e instancabile del Dott. Filippo M. Gambari, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, ci aiuta a ripercorrere attraverso i secoli la vita di un reperto, in cui si celano le nostre radici. Ci auguriamo che ai visitatori di passaggio, agli esperti, ai cultori della storia delle religioni questo strumento possa essere di ausilio per una conoscenza più approfondita e comparata dell’ara e dell’intero territorio delle Valli.

Carlo Gabriele
sindaco di Viù


I simboli dei Celti

Sabine Heinz
I SIMBOLI DEI CELTI
Il fascino magico di un popolo straordinario

I Celti avevano una visione della vita e del mondo assai distante da quella moderna. Popolo antico e misterioso, il suo modo di vivere e la sua cultura si perdono nelle nebbie del passato, mentre i simboli, giunti fino ai nosytri giorni, si possono ancora scoprire su edifici, gioielli o sculture. L’ampia panoramica della simbologia celtica qui presentata getta nuova luce sulla preziosa eredità di questa antica tradizione. Ogni ismbolo viene descritto nei suoi tratti essenziali, unito a un breve racconto e a un collegamento pratico con la vita di tutti i giorni, lasciando intravvedere nuovi orizzonti di comprensione e saggezza

Share This